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LUCI CHE RACCONTANO

Quest'anno, il Natale a Rovereto 2025 si accende con uno spettacolo visivo unico. Le luminarie e l'illuminazione dei palazzi non sono solo una decorazione, ma un vero e proprio progetto scenografico di grande raffinatezza, firmato da professionisti del settore. Le vie e le piazze della città si trasformano in un'elegante galleria d'arte a cielo aperto, dove la luce diventa il linguaggio che narra la storia di Rovereto, Città della Pace.

Le installazioni, realizzate in fibra di vetro nei distintivi toni del bianco caldo e del blu – colori scelti in omaggio al Centenario – disegnano un percorso suggestivo che unisce strategicamente luoghi e simboli cittadini. Questa illuminazione trasforma ogni passeggiata in un'esperienza profonda e accogliente, invitando i visitatori a scoprire la magia e l'identità unica del centro storico di Rovereto in un'atmosfera natalizia indimenticabile.

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Teatro Zandonai

Cuore culturale di Rovereto, il Teatro Zandonai nasce nel 1784 come simbolo del fervore artistico della città. Sopravvissuto a guerre e trasformazioni, ha ritrovato nel restauro recente tutto il suo splendore settecentesco, unendo storia e modernità in uno spazio che continua a emozionare e incantare.

Photomapping a cura di Mariano DeTassis

Palazzo Piomarta

Palazzo Piomarta è un palazzo di Rovereto risalente alla metà del XVIII secolo, sede dell'Università di Trento. In passato ospitò l'Imperial Regio Ginnasio (poi Liceo Antonio Rosmini) e la Scuola Reale Elisabettina. Nel corso degli anni nelle sue sale vennero accolte l'Accademia Roveretana degli Agiati, la Biblioteca civica Girolamo Tartarotti e il Museo civico di Rovereto.
La costruzione del palazzo iniziò nel 1772 per volere del barone Gaetano Piomarta, nobile di origini piemontesi. Quando questi morì venne ultimato dalla sorella, la baronessa Eleonora Piomarta e dal marito, il conte Francesco Alberti Poja. Autore del progetto fu Ambrogio Rosmini, molto attivo a Rovereto in quel periodo.

Photomapping a cura di Mariano DeTassis.

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Palazzo Alberti-Poja

Il prestigioso palazzo del conte Francesco Alberti Poja e della baronessa Eleonora Piomarta fu costruito a partire dal 1778, sull’allora Corso Nuovo Grande (ora Angelo Bettini), ampia strada settecentesca che collegava l’antico borgo medievale a Trento. L’architetto Ambrogio Rosmini seguì i lavori di costruzione e già nel 1779 si diede avvio all’abbellimento interno con decorazioni a stucco e dipinte.
Il palazzo costituisce oggi, con il Palazzo dell’Annona (sede della Biblioteca Civica) la facciata di accesso alla piazza del MART, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e all’Auditorium Melotti, ed  è destinato alla valorizzazione delle raccolte cittadine, nell’ambito di un progetto di sinergia tra varie istituzioni.

Photomapping a cura di Mariano DeTassis

Piazza Rosmini e
Palazzo del Bene

Nel 1857 venne aperta in città la via Nuova, che unì la stazione ferroviaria di Rovereto al centro cittadino che stava sorgendo in piazza Scuole. In origine la piazza venne chiamata piazza Scuole e anche piazza Nuova, e solo in seguito divenne piazza Rosmini, dedicandola così al filosofo roveretano Antonio Rosmini. Dalle vie e spazi che si diramano dalla piazza si accede a vari punti d'interesse: Palazzo Del Bene è l'edificio maggiormente interessante dell'intera piazza. ll palazzo, in puro stile rinascimentale, merita particolare attenzione per le magnifiche decorazioni. L'attuale carattere architettonico è opera dell'architetto Augusto Sezanne che, scoperti gli antichi affreschi, i pregevoli soffitti, gli snelli colonnati, portò a termine l'opera nel 1906. L'originale blocco settecentesco fu trasformato in un palazzetto in stile rinascimentale di tipo veneziano.

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Piazza Malfatti

Inno alla pace

In Piazza Malfatti, una maestosa campana illuminata prende vita, riproducendo la Campana dei Caduti Maria Dolens avvolta dalle note dei rintocchi di pace. Questo omaggio al Centenario della Campana dei Caduti rappresenta un messaggio universale di pace e riflessione. Le luci che avvolgono la campana creano un’atmosfera di armonia e speranza, invitando tutti a riflettere sul valore della pace durante le festività natalizie. Le scritte di pace sui palazzi e i suoni dei rintocchi di Maria Dolens, riprodotti tutti i giorni alle 17, donano speranza e richiamano ai valori universali del dialogo. 

Videomapping a cura di Mariano DeTassis.

Piazza Loreto

Il presepe di Kufstein e l’armonia della Luce

Piazza Loreto si trasforma in un suggestivo punto d'incontro tra arte e storia, un luogo che celebra l'amicizia europea nel cuore del Natale a Rovereto. L'attrazione principale è l'installazione luminosa che vede protagonista il Presepe di Kufstein, realizzato in legno dagli operai del comune austriaco nel 2018 e donato alla città di Rovereto in occasione del trentesimo anniversario del gemellaggio tra le due città.

A dialogare con questa icona della tradizione, un affascinante photo mapping a cura di Mariano De Tassis dedicato al Natale proietta un racconto visivo che intreccia abilmente passato e futuro, emozione e memoria. Questa combinazione unica di arte, luce e significato è in perfetta sintonia con l'anima creativa e pacifica di Rovereto, offrendo ai visitatori un momento di riflessione e bellezza durante la loro passeggiata tra le luminarie natalizie.

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Setificio Colle Masotti

Nel cuore dello storico quartiere di Santa Maria, il Natale a Rovereto illumina un luogo simbolo: il Setificio Colle Masotti. Questo edificio, testimone della gloriosa tradizione serica roveretana, viene magnificamente valorizzato da un'installazione luminosa dedicata all'arte urbana e alla storia industriale cittadina. In particolare, le luci mettono in risalto il murale di Andrea Fontanari, intitolato “In the Swing of Freedom” (curato dal Mart), un potente omaggio a Maria Dolens e a Rovereto Città della Pace. L'effetto è un punto di attrazione unico e suggestivo, dove l'innovazione artistica si fonde con la memoria storica, creando uno spettacolo luminoso imperdibile per residenti e turisti.

MART

A partire dal 12 dicembre, il Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - rinnova il dialogo visivo con Piazza Rosmini attraverso l’installazione site-specific Mappamondo (2014) dell’artista cileno Gonzalo Díaz. Dopo dieci anni, l’opera in neon torna al centro della piazza: due file parallele di tubi luminosi salgono dalla fontana verso la cupola, modificando la percezione dello spazio e dell’architettura. Tramite l’installazione l’orizzonte si fa verticale, il baricentro si ribalta e il mondo si fa sottosopra. Un sistema di luci meticolosamente progettato unisce idealmente la cupola alla piazza, trasformando questo snodo culturale in un polo di attrazione unico, dove l'architettura di design si fonde con la magia delle luminarie natalizie.

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Piazza Erbe

Piazza delle cento stelle

In Piazza Erbe, un incantevole tetto di luci trasforma lo spazio in una magica “Piazza delle Cento Stelle”. Ogni luce rappresenta uno dei cento anni dal primo rintocco della Campana dei Caduti Maria Dolens, celebrando così il Centenario di questo simbolo universale di pace. Un cielo di stelle che avvolge i visitatori in un abbraccio luminoso. A rendere il tutto ancora più speciale, i biglietti dei bambini che raccontano cosa sia per loro la pace.

Via Rialto
"Rovereto, Città della Pace"

In via Rialto, una scritta luminosa al neon “Rovereto Città della Pace” accoglie cittadini e visitatori, ricordando la profonda vocazione della città alla cultura della pace. Un’identità che affonda le sue radici nella storia: Rovereto, evacuata nel 1915 e duramente colpita dai bombardamenti della Prima guerra mondiale, seppe trasformare la memoria del conflitto in un impegno concreto, fondando nel 1921 il Museo Storico Italiano della Guerra e realizzando nel 1924 la Campana dei Caduti, simbolo internazionale di fratellanza e riconciliazione.

Per questo percorso esemplare, la Legge 24 febbraio 2006 n. 103 ha conferito a Rovereto il titolo ufficiale di “Città della Pace”, del quale la città può fregiarsi nel proprio gonfalone. 

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